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THE DISASTER ARTIST: VI PRESENTO TOMMY.

  • Immagine del redattore: GANO
    GANO
  • 9 gen 2018
  • Tempo di lettura: 7 min

Parlare di The Disaster Artist e di The Room è abbastanza difficile, ma ci proverò a farlo decentemente. Parto spiegando che cosa è The Room e poi il perché mi sono un po' commosso il 7 Gennaio 2018 (sera in cui ci sono stati i Golden Globes).




The Room è un film del 2003 scritto, diretto, prodotto e interpretato da Tommy Wiseau. È stato considerato il "Quarto potere dei film brutti", ma con il tempo si è aggiudicato lo status di film cult. Veramente, se guardate The Room non potete fare a meno di chiedervi "perché Yotobi non lo ha mai recensito?"



Il film è brutto su tantissimi livelli, dalla famosa scena in cui il nostro Tommy "penetra" l'ombelico della protagonista femminile, al green screen con tutta la prospettiva sbagliata. La trama è inesistente, la recitazione sembra presa da una puntata di Sesame Street, e ci sono delle sottotrame che vengono introdotte e mai sviluppate. Nonostante tutto ciò, The Room mi aveva divertito, e non poco. La recitazione di Wiseau e il suo nosense mi aveva contagiato e continuamente citavo le sue frasi dal film. In grandi linee, la trama parla di Jhonny, "a true american hero" che possiede tutto quello di cui ha bisogno, fino a che non viene tradito dalla sua ragazza e dal suo migliore amico. Molti dicono che la storia sia autobiografica, ma l'autore di questa lunga puntata de "il mondo di Elmo" è ancora oggi un mistero.


Chi è Tommy Wiseau?


Tommy Wiseau è (a mio parere) un moderno Andy Kaufman. Non si sa veramente dove è nato e dove ha vissuto prima di trasferirsi a Los Angeles. Non si sa il suo vero nome e dove prese i soldi che utilizzava: insomma, non si sa nulla di lui, almeno fino a prima che incontrasse Greg Sestero. Quest'ultimo conosce Tommy a San Francisco, in una scuola di recitazione. I due iniziano a frequentarsi fino a che non diventano "amici per la pelle". In The Disaster Artist (basato sul libro di Sestero con lo stesso titolo) la loro dinamica è chiarissima: Tommy è il grande sognatore che si butta a capofitto senza pensarci, mentre Greg è timido e ha paura di non riuscire. Loro si sostengono sempre a vicenda, continuando a lottare nella speranza che qualcuno li riconosca per il loro talento. Questo film è scritto, diretto e interpretato da James Franco, che sceglie proprio se stesso per la parte di Tommy e suo fratello Dave per quella di Greg. Sinceramente, mi aspettavo una specie di parodia su Tommy Wiseau. Questo per due motivi: il primo perché non mi ero informato su quanto sia bella e profonda la storia fra Sestero e Wiseau, e secondo perché da James Franco che sceglie come soggetto per un film la storia dietro a The Room, potevo solo aspettarmi qualcosa di iper-demenziale. Invece sono stato ignorante, e mi sono ritrovato davanti ad un film veramente ben confezionato e che puó benissimo concorrere agli Oscar. The Disaster Artist non è per nulla una parodia, ma un elogio a chi rischia e a chi si butta a capofitto in una cosa anche senza riuscirci. Questo film è un puro e semplice elogio al fallimento e ai suoi risvolti. A volte si fallisce così duramente che la tua caduta diventa un successo e probabilmente, se The Room fosse stato meno brutto, tutta questa fama non sarebbe arrivata. Veramente, la storia di Tommy e Greg mi ha fatto venire voglia di prendere una telecamera e di fare un film (a me che poi piace girare video e cortometraggi mi ha davvero stimolato). Da quando il mondo ha conosciuto Tommy Wiseau, quest'ultimo è diventato quasi una leggenda, perché le sole poche informazioni che si hanno su di lui sono scritte nel libro di Greg Sestero, e quindi la fantasia dei fan non può che prendere il sopravvento. Wiseau si può paragonare a Kaufman perchè tutti e due hanno in comune il voler confondere lo spettatore. Forse è più facile di così, e Tommy è solo un cretino, ma a me piace pensarla diversamente.


Il riso amaro


"Potevo fare un lavoro migliore di quello da solo e con il telefonino."

Questa è stata la mia affermazione (da presuntuoso) dopo avere visto The Room. Molto spesso dico questo tipo di cose dopo aver visto un film brutto. Ma mi sbagliavo, e The Disaster Artist me lo ha fatto capire. The Room ha avuto un budget di 6 milioni di dollari (guadagnandone solo 1.800) ed ha avuto tantissimo lavoro e sacrificio dietro. Per esempio, una scena molto bella del film di James Franco, vede Bryan Cranston (il nostro amato Walter White) offrire un ruolo in "Malcom In The Middle" a Greg Sestero, con l'unica condizione di non rasarsi la barba. Ma a Tommy serviva Greg sbarbato, e dopo una discussione tra di loro quest'ultimo è costretto a declinare la parte per la serie tv, e quindi a continuare con poca voglia The Room. Ora mi viene in mente un certo Luigi Pirandello, che con il suo saggio "L'umorismo" può spiegare benissimo la mia situazione con il film di Wiseau. L'autore italiano voleva spiegare la differenza tra comicità e umorismo: il primo prevedeva il sentimento del contrario, mentre il secondo un'accurata riflessione su quella cosa che all'inizio ci aveva suscitato ilarità. Prendiamo il suo famoso esempio: se io vedo una signora anziana vestita e truccata da ragazza adolescente, questa cosa mi suscita una risata perché avverto il sentimento del contrario ( nel senso che l'idea universale di donna matura è il contrario di quella appena vista, e quindi crea comicità). Però se poi vado a conoscere quella signora, e scopro che lei si veste così per tenersi accanto il marito molto più giovane, la risata cambia o svanisce del tutto. The Room è l'equivalente di quell'anziana: se lo vedo senza conoscere la storia dell'autore mi faccio più di una risata, se invece mi informo e scopro che Tommy Wiseau è stato rifiutato e tradito da quasi tutte le persone che ha incontrato nel suo percorso, la cosa cambia e la risata diventa compassione. Il nostro protagonista voleva essere un attore, ma non ci aveva mai provato, fino a quando non incontra Greg, cioè qualcuno che finalmente credesse in lui e che condividesse le sue stesse ambizioni. Insieme continuano ad essere rifiutati, e allora pensano ad una grande idea, cioè autoprodursi e fare il proprio film. Ma anche qua non riescono ad avere successo, apparentemente. Infatti il film non è rientrato nelle spese ed è stato levato dalle sale solo poco dopo due settimane.


"We'll show them"


I due ragazzi si erano fatti varie promesse, tra cui quella che un giorno avrebbero mostrato a Hollywood di che pasta erano fatti. La sera dello scorso 7 Gennaio, Tommy Wiseau si è ritrovato davanti a tutto il mondo dello spettacolo, ma soprattutto accanto a James Franco, un altro dei pochi uomini che hanno creduto in lui. Franco ha vinto come "miglior attore in un film comico o musicale" e si è portato sul palco suo fratello e Tommy. Il premio di James è anche quello di Tommy. Non so ancora bene il perché, ma mi ha veramente commosso il post che il nostro Jhonny di The Room ha messo il giorno seguente:


La foto di lui sul palco, insieme a i Franco Bros, con sotto un semplice "dreams do come true", mi ha fatto capire quanto sia bella la storia raccontata in The Disaster Artist, e che accettare il fallimento, prima o poi, porta qualcosa di buono. Nella scena finale del film si assiste all'anteprima di The Room e alle reazioni del pubblico e delle persone che hanno partecipato all'opera: in sala ridono tutti, tranne Tommy. Quest'ultimo abbandona la sala un attimo, sconfortato dal responso che stava avendo il suo lavoro, ma anche qua interviene Greg per dirgli di difendere il suo film, e di prendere quelle reazioni con un'altra prospettiva. La gente rideva a crepapelle in sala, e Tommy iniziò a capire che tutto quel rumore che si era creato nel cinema era opera sua: alla fine lui stava distribuendo felicità, ed è il suo primo riconoscimento dopo anni di rifiuti. Per la prima volta, si stava sentendo quasi accettato, e come gli fa notare il suo amico Greg, nemmeno Alfred Hitchcook aveva avuto una reazione del genere alle sue proiezioni. Così rientra in sala, mostrandosi fiero del suo lavoro. In seguito pagò anche per far tenere più giorni il film nei cinema, così da farlo considerare per gli Oscar. Ora, se Tommy avesse assecondato il suo fallimento e avesse ritirato tutte le copie dai cinema, probabilmente adesso non staremmo a parlare di questa storia. Al contrario di molte persone, ha saputo cogliere l'occasione di una caduta per inseguire il suo sogno un'altra volta.


"This is my movie, this is my life."

- Tommy Wiseau



Perchè The Room è diventato un film cult?


La risposta è semplice: perchè è assurdo. Un film brutto viene considerato tale perchè non rispetta le regole e i criteri di bellezza comuni. The Room, invece, non solo non rispetta le regole basilari, ma le sovverte totalmente, creandosi un mondo a parte. Ogni persona, di fronte a questo film, ha una reazione diversa, ed è qui che ritorna il discorso Kaufman: se su You Tube vi andate a vedere i video di Andy Kaufman, non potrete fare a meno di chiedervi "ma dove vuole andare a parare?" Lo stesso vale per The Room, perchè leva il suolo su cui lo spettatore è abituato a camminare.

Anche se si hanno poche informazioni su Wiseau, è palese che The Room sia un suo riflesso. Quindi, il nostro Tommy, non può che essere una persona interessante, e lo dimostra il fatto che ancora oggi tantissime persone vanno alle proiezioni di mezzanotte del film. The Room, oltre ad essere il film più scaricato online, ha creato un vero e proprio fenomeno di aggregazione che raramente un'opera cinematografica riesce a creare. La gente ulula in sottofondo agli inutili inseguimenti d'auto, oppure si presenta in sala munita di cucchiai (perchè nel film, dentro le cornici sullo sfondo, ci sono foto di cucchiai), o con un pallone da football, oppure semplicemente vestita dai protagonisti della pellicola.



In conclusione:


James Franco ci regala la sua migliore interpretazione, e lo si può vedere anche dalla comparazione delle scene di The Room con quelle rifatte da lui per il film. Questa pellicola è ben scritta, ben diretta e ben recitata, e prende una storia da molti considerata banale o da poco conto e la trasforma in un bellissimo sprono ad avverare i propri sogni. The Disaster Artist racconta lo strambo Tommy Wiseau trasformandolo nel leader del movimento "tutto è possibile".


That night there was this aura around Tommy, an aura of the possible.

- Greg Sestero


Vi lascio con le parole di Wiseau post-cerimonia dei Golden Globe:

"Se un sacco di gente si volesse bene, il mondo sarebbe un posto migliore in cui vivere, Vedete The Room, divertitevi e godetevi la vita. Il Sogno Americano è vivo, ed è reale".



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- Gano



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