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HUGH (O HUGE) JACKMAN: UNICA GIOIA DEL 2017 - LOGAN

  • Immagine del redattore: GANO
    GANO
  • 3 gen 2018
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 4 gen 2018

Diciamocelo, il 2017 non è stato tutto rosa e fiori. Sia nella vita reale che nella stagione cinematografica ci sono stati completi disastri e pochi momenti belli: due di questi li ho avuti grazie a mr. Wolverine.


Il primo risale a inizio Marzo, quando nei cinema esce Logan di James Mangold. Ero stanco sia mentalmente che fisicamente, e l’unica cosa che volevo fare era uscire dal cinema e dire “cavolo, finalmente un bel film”. I film degli X-Men mi hanno sempre lasciato confuso, sia per le linee temporali più che confuse e sia per la originale bruttezza di alcuni. Poi i due film in solitario su Wolverine, non si possono definire proprio dei capolavori. Per me questa saga cinematografica aveva raggiunto i suoi momenti più belli con X-Men: First Class e Days of Future Past, titoli firmati da due registi di tutto rispetto (Matthew Vaughn e Bryan Singer). Tornando a Logan: quando uscì il primo trailer rimasì cautamente sorpreso: mi emozionò, ma avevo paura di cosa potesse uscire fuori da James Mangold dopo “Wolverine - l’immortale” (non dico che questo capitolo sia da buttare, perchè ha i suoi momenti belli, ma sicuramente poteva venire un lavoro migliore).




La mia paura non fu mai così sbagliata, perchè Logan è un film bellissimo, probabilmente uno dei migliori del 2017. È un film che ha un obiettivo, cioè dare una degna conclusione al personaggio, e lo fa nel modo migliore possibile: con l’archetipo del viaggio dell’eroe. Quest'ultimo riguarda l’illuminazione sull’essenza più profonda della propria esistenza e il viaggio dell’Io verso l’autorealizzazione. Il tipo di archetipo era bello nei poemi e lo è anche in Logan, quindi, la scelta di usarlo in questo film, è ottima perché oltre che offrire una linearità alla trama, dà anche vari spunti per approfondire la psiche di un personaggio vecchio 17 anni. Logan è emozionante per molti aspetti, ma il più importante è quello umano. Raramente, in questo film, il protagonista viene chiamato Wolverine, e questo perchè la parte “mutante” (e quindi la parte “fumettistica”) viene ridotta al midollo. Questa è una storia su un uomo malato, tormentato dai fantasmi del passato. La pellicola ha tre protagonisti che condividono la stessa meta, cioè una pace comprendente di redenzione. Logan, Charles e Laura sono tre essere umani distrutti in cerca di una casa, che in ogni scena ci fanno immedesimare nelle loro situazioni, e questo grazie alla scrittura di una buonissima sceneggiatura, e alle interpretazioni degli attori. Hugh Jackman e Patrick Stewart sono bravissimi, e non poterli vedere più recitare insieme (in quei ruoli) fa male. Mi ricordo che andai a vedere il film due volte: alla prima visione ero completamente preso, alla seconda distaccavo lo sguardo per vedere le espressioni delle persone in sala: in determinate scene vedevo la gente sorprendersi e piangere. Una di queste scene è riuscita a comprendere tutte e due i tipi di espressione:




Comunque, in tutte e due le mie visioni in sala, gli spettatori erano emotivamente distrutti. E quindi non capisco perchè un film come Logan debba essere non calcolato dall’Academy per gli Oscar. Ma questo è un altro discorso.


Logan, per me, è diverso da molti cinecomics perchè prende in considerazione più l’uomo che il supereroe e non ti dà mai la sensazione di essere in un mondo fantastico. Non ha pretese, è un film “semplice”: pochi effetti speciali, trama lineare, location non iper- mastodontiche, colonna sonora molto calma, ed è capace di prendersi la libertà di usare pause e momenti di silenzio. Quello che rende importante questo film è la scrittura dei personaggi e le interpretazioni. Mi piace da morire che sia violento e crudo, perchè è così che deve essere Wolverine: in tutti i film degli X-Men non avevo mai visto una goccia di sangue volare, e mi sembrava sempre di vedere una puntata di Dragon Ball censurata dalla Mediaset. Non è un film edulcorato, si prende sul serio, e la frase che Logan dice a inizio film può riassumere tutto:


“Sono stronzate, nessun uomo in calzamaglia viene a salvare la situazione nel mondo reale.”





Alla 20th Century Fox nessuno credeva in un film così sul personaggio: volevano un film più da fumetti, che avesse il tipico cattivo da cinefumetto (si era pensato a Sinistro come villain, e lo conferma anche la scena dopo i titoli di coda di X-Men Apocalisse) e le stesse dinamiche dei precedenti prodotti sui suoi amici mutanti. Invece, Hugh Jackman (insieme a Mangold anche) ha insistito sul rendere il prodotto più maturo e più violento. Ha insistito sul non avere paura nel far riflettere il pubblico, per una volta. La Fox fece la stessa storia con Deadpool: non si credeva che un prodotto “per adulti” facesse successo. Invece sia Deadpool che Logan hanno incassato più di quanto hanno speso di budget.





In conclusione, amo praticamente tutto di questo film.

Amo il fatto che questi “miti” li abbiano resi “poveri” (Xavier, l’uomo più intelligente del mondo, non riesce a piasciare da solo). Amo che sia violento. Amo che ci sia una versione in bianco e nero del film. Amo la colonna sonora di Marco Beltrami. Amo ogni scelta fatta dal regista. Amo tutte le interpretazioni (pure dell’agente Murphy di Narcos). Amo che il cattivo sia un concentrato di rabbia con le fattezze di Logan (che alla fine si può interpretare come metafora in cui la parte violenta e umana viene spazzata via da Laura e facendo rimanere così solo la parte umana di Wolverine). Molti mi diranno che questo film non è perfetto e che ha i suoi difetti, okay. Ma non si può dire che non sia un film umano (probabilmente è il film da "botteghino" più umano di quest anno). Lancio invano un hashtag:



Perchè se un film riesce a fare emozionare sale intere di persone, non capisco perchè non debba essere premiato.


"Don't be what they made you"


per trovare altre illustrazioni come quella mostrata, visitate il mio profilo Instagram:


https://www.instagram.com/ungano_art/


- Gano

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